Quello del marmista è un lavoro abbastanza duro, il quale consiste nella lavorazione delle lastre di marmo. Le lastre vengono mandate agli appositi laboratori, in modo che questi ultimi possano trasformarle in prodotti finiti e, quindi, pronti per la vendita. In questi laboratori il marmo può essere sottoposto ad un numero di lavorazioni, oltre che ad una tipologia, sempre differenti tra loro. Alcune di queste attività sono potenzialmente pericolose (taglio, levigatura ecc...) ragion per cui è di fondamentale importanza essere sempre aggiornati in materia anti infortunistica e sulla sicurezza per i marmisti.

Lavorare in sicurezza: cosa sono i DPI

Il Decreto Legislativo 9 Aprile 2008 n.81, noto come Testo Unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, indica quali siano gli accorgimenti da porre in essere per evitare le conseguenze relative a rischi in ambito lavorativo cui non si è posta la giusta attenzione. Quando si lavora è importante farlo rispettando tutti i dettami che la legge impone in materia di sicurezza e, per questa ragione, è importante parlare dei cosiddetti DPI e DPC ovvero i dispositivi di protezione individuali e collettivi. I dispositivi di protezione individuale sono costituiti da qualsiasi attrezzatura che viene data in dotazione al lavoratore al fine di proteggerlo da uno oppure un numero maggiore di rischi, i quali potrebbero arrecare danno alla salute del lavoratore durante il proprio turno di lavoro.

Del gruppo di questi dispositivi fanno parte, inoltre, anche eventuali strumenti e/o accessori complementari che possiedono la medesima utilità. Alcuni esempi di dispositivi di protezione individuale sono il casco, la mascherina per la protezione delle vie respiratorie e degli occhi, i guanti, le scarpe antinfortunistica e le cuffie. Sono dispositivi di protezione collettiva gli strumenti volti a salvaguardare la sicurezza di tutti i lavoratori come, ad esempio, un parapetto nei cantieri di lavoro e le porte antincendio. 

Quali rischi corre il marmista

Anche il lavoro del marmista, come qualsiasi altra attività lavorativa, presenta dei rischi in ogni fase della lavorazione. Chi lavora il marmo è costantemente esposto al rischio di inalazione delle polveri del marmo durante la levigazione, ai rischi legati a traumi da contusione o da taglio visti i macchinari giornalmente utilizzati. È probabile, infatti, che durante le ore lavorative una lastra di marmo scivoli inavvertitamente, finendo sul piede del mal capitato operaio. Allo stesso modo può avvenire che, durante la fase di taglio delle lastre di marmo, si verifichino sgradevoli infortuni sul lavoro.

A tali rischi sono associati delle conseguenze, a volte abbastanza gravi: nel caso dell'inalazione delle polveri, ad esempio, queste ultime potrebbero andarsi a depositare sui polmoni favorendo l'insorgere di malattie respiratorie. Allo stesso modo ad un incidente durante la fase di lavorazione del taglio delle lastre, potrebbe conseguire la perdita dell'uso dell'arto interessato. Bisogna, ad ogni modo, porre attenzione a tutto quello che si fa durante l'intero turno di lavoro.

Quali strumenti antinfortunistica utilizzare per la sicurezza dei marmisti

Quando si dice che la prudenza non è mai troppa è vero e, in effetti, i vecchi proverbi non sbagliano mai! Oltre alla prudenza, ed al buon senso, i lavoratori hanno a disposizione degli appositi strumenti volti a scongiurare questa tipologia di incidenti ed a preservare la salute del lavoratore. Abbiamo già parlato dei dispositivi di protezione individuali in generale ma, adesso, andremo a verificare quali particolari dispositivi dovrebbe utilizzare colui che opera nelle vesti del marmista.

Gli strumenti antinfortunistica da utilizzare per la sicurezza dei marmisti sono, anzitutto, i dispositivi che proteggono le vie aeree. Tra questi ultimi vi sono, senza alcun dubbio, le maschere ed i respiratori che isolano il naso e la bocca, impedendo il contatto tra queste ultime e le polveri del marmo di cui sopra. Questi strumenti hanno il compito di bloccare le fastidiose polveri, impedendone l'ingresso all'interno dell'organismo. Lo strumento che assolve tale compito nel migliore dei modi è, senza alcun dubbio, il respiratore il quale è dotato di filtro. Quest'ultimo serve a ripulire del tutto l'aria in entrata, consentendo al lavoratore di respirare liberamente ed in completa autonomia. L'anidride carbonica eccedente viene gettata al di fuori mediante un'apposita valvola a mandata unica: in questo modo è garantito un ciclo di lavoro unico, continuo e quindi privo di interruzioni. 

Molto importante è l’uso di guanti. Sono importantissime anche le scarpe antinfortunistica le quali devono presentare anteriormente un rinforzo, in modo da scongiurare traumi dovuti alla contusione dei piedi a seguito di scivolamento di materiale pesante.