In apertura, è cosa buona e giusta fornire una definizione corretta ed esaustiva del widia. Questo materiale, conosciuto dal punto di vista prettamente scientifico come carburo cementato o metallo duro, è una lega utilizzata soprattutto nell'ambito delle lavorazioni di tipo meccanico, tra cui quelle che prevedono l'utilizzo di prodotti per marmisti. Esso è a sua volta composto da particelle di carburo di tungsteno racchiuse all'interno di una ulteriore parte metallica, spesso formata da cobalto. Ma come riconoscere il Widia? Scopriamolo nei prossimi paragrafi.

Si ma... cosa s'intende per Widia?

L'appellativo gergale di widia proviene dall'omonimo marchio registrato nel 1926 da uno dei giganti mondiali del reparto metallurgico, la Krupp, alla quale si deve appunto l'invenzione di questo innovativo e diffusissimo materiale. Il termine widia deriva dalla fusione della parole tedesche wie (come) e diamant, diamante. Questo perché, richiamandone molteplici e non dissimili aspetti, il widia si avvicina molto alle caratteristiche meccaniche del diamante. I carburi maggiormente utilizzati nella produzione del widia sono il carburo di tungsteno, del tantalio e del titanio. Nel caso in cui venga chiamato in causa il titanio ed il cobalto lasci il posto al nickel, il materiale che ne consegue prende il nome di Cermet. 

In che modo viene prodotto il widia?

Il widia, utilizzato diffusamente anche nella produzione di articoli per marmisti, viene prodotto a seguito di una serie di passaggi molto complessa. Il processo nella sua globalità si chiama sinterizzazione, che definisce un trattamento di ordine termico che trasforma dei materiali di consistenza polverosa in materiali indivisibili. La sinterizzazione può essere perpetrata sia con pressioni elevate sia in egual misura con pressioni atmosferiche. Nel caso in cui si scelga di usufruire di queste ultime, la sinterizzazione segue un ulteriore fase, quella di compattazione delle polveri.

La sinterizzazione, compresa quella riguardante la sintesi del widia, costituisce un metodo di produzione valevole per le industrie che abbiano intenzione di conferire ai metalli proprietà e caratteristiche che i normali e tradizionali processi di produzione non sarebbero mai in grado di assicurare e di conferire. Citando un esempio puramente esemplificativo, piuttosto che colare all'interno di un calco un metallo allo stato fuso, nella sinterizzazione piccole polveri vengono fuse ed unite tra loro aumentano semplicemente la temperatura. Detto questo, la sinterizzazione può essere più propriamente e brevemente intesa come nulla di più di un processo di densificazione di polveri con conseguente diminuzione della porosità tra i singoli interstizi. 

Caratteristiche meccaniche widia

Come in precedenza soltanto accennato, il widia, sia per durezza sia per resistenza, presenta della peculiarità paragonabili a quelle che contraddistinguono il diamante. Le sue caratteristiche più importanti ed apprezzate, che rendono il widia molto richiesto da numerosi ambiti produttivi e tecnologici, sono il tasso elevato di resistenza alle flessioni e l'altrettanto elevata durezza sia in condizioni di alta temperatura sia in condizioni di temperature più basse. Grazie a queste caratteristiche, gli utensili in widia trovano un impiego diffusissimo, come gli articoli per marmisti, che per forza di cose debbono abbinare resistenza e velocità di esecuzione di una qualsivoglia lavorazione.

Andando maggiormente a fondo, esso, assumendo la forma di una placchetta, vede il suo più largo utilizzo nella progettazione e nella produzioni di utensili adibiti al taglio di materiali dotati di una estrema durezza, marmo compreso. Ad esempio, non di rado è possibile trovare delle seghe circolari con lame composte in widia, così come altrettanto non di rado il widia ricopre utensili per lavorazioni al tornio. Senza poi dimenticare frese o trapani, macchine che per loro natura e per loro utilizzo devono essere in grado di lavorare su materiali dotati di una coriacea durezza. 

Aspetto esteriore: come riconoscere il Widia?

Essendo anche questo un materiale metallico, il widia presenta caratteristiche esteriori piuttosto similari agli altri metalli. Lucido alla vista, liscio al tatto, il widia trova il suo habitat naturale ideale in lavorazioni che, oltre all'estremo grado di precisione, richiedono di poter plasmare o tagliare materiali che con altre leghe metalliche sarebbe pressoché impossibile persino scalfire. Dalla tornitura ala foratura, dalla fresatura alla maschiatura, fino ad arrivare ad utensili ingegneristici, ed ai prosotti per marmisti il widia non è soltanto sinonimo di estrema resistenza. Infatti, proprio per il fatto che esso può essere utilizzato in una miriade di lavorazioni differenti, a spiccare è la sua elevata versatilità, la quale non va assolutamente a scapito di una precisione sempre e comunque garantita da una resistenza durevole in periodi temporali piuttosto prolungati.

Ovviamente, come è normale che sia in utensili che tagliano e lavorano materiali estremamente resistenti, anche il widia necessita periodicamente di una riaffilatura, conseguentemente alla quale qualunque materiale composto di questa lega tornerà a riacquisire la lucentezza e le prestazioni di sempre. Vista la notevole durezza degli utensili fabbricati in widia, nella loro affilatura viene utilizzata una mola diamantata. In ultimo, non in ordine di importanza tuttavia, placchette di widia vengono usate come penetratori per le prove di durezza Brinell.