La lavorazione del marmo prevede una serie di fasi per ciascuna delle quali si consiglia di utilizzare degli utensili particolari. Il widia è un materiale che viene impiegato per la realizzazione degli attrezzi per marmisti e più precisamente per i taglienti degli attrezzi. Conosciuto anche come metallo duro o carburo cementato, il widia è stato inventato nel 1926 da una nota azienda tedesca ed è l'acronomo di Wie Diamant (come il diamante). Scopriamo di più su cosa sono e come usare al meglio gli utensili in widia per la lavorazione del marmo. 

Cosa sono gli attrezzi in Widia? 

Le attrezzature realizzate in questo materiale si caratterizzano per una resistenza alle temperature elevate e una durezza maggiori rispetto all'acciaio rapido e super rapido. A partire da un blocco di marmo si procede innanzitutto alla sbozzatura, cioè l'asportazione di materiale. L'attrezzo utilizzato in questa fase è la subbia in widia, che può essere collegata al martello pneumatico per facilitare il lavoro. La subbia dà forma al materiale marmoreo per solito fino a una distanza di 2-3 centimetri dalla scultura finale. Il tagliente della subbia può essere piramidale oppure cilindrico e può essere usato perpendicolarmente al materiale oppure obliquamente. Un altro attrezzo impiegato per la sbozzatura è l'unghietta in metallo duro, sorta di subbia che però può essere adoperata anche per la rifinitura della baccellatura di una colonna. L'unghietta è robusta quanto la subbia, ma è dotata di un tagliente simile a quello dello scalpello: a ben vedere, è uno scalpello a testa arrotondata.

attrezzi in widia per marmisti 

Attrezzi in widia per la sbozzatura

Immediatamente dopo la subbia, un marmista può ricorrere all'utilizzo di un calcagnolo in metallo duro. Si tratta di uno scalpello che presenta una tacca sul bordo tagliente, così da assumere l'aspetto di un bidente. I piani della scultura saranno modellati dal calcagnolo con significativa precisione. Quando invece il tagliente viene scandito da due tacche a formare tre denti, l'attrezzo prende il nome di gradina.

Parliamo di un arnese che consente di modellare il marmo con raffinatezza. Secondo la superficie da scolpire è possibile impiegare gradine in widia con più denti e queste punte a loro volta possono essere larghe o appuntite. Maggiore è il numero di denti e più fitta è la trama (pettinata) realizzata sul piano di marmo. Il profilo a denti ha il pregio di spianare le irregolarità che la subbia e l'unghietta non hanno saputo eliminare. Naturalmente la gradina può essere collegata al martello pneumatico per agevolare questa fase della lavorazione. Occorre impugnare la gradina con estrema attenzione onde evitare di spuntarla pregiudicandone l'utilizzo. Al riguardo esperti marmisti consigliano di far presa sul corpo centrale della gradina con anulare e mignolo. 

Arnesi in widia per l'intagliatura

Dopo aver opportunamente gradinato la superficie del marmo, l'artigiano può passare alla fase di intagliatura o pre-finitura, vale a dire l'asportazione di piccole quantità di materiale. È un lavoro che va realizzato con gli scalpelli, per esempio quelli che presentano la placchetta in widia. Questi ultimi sono più resistenti rispetto agli scalpelli realizzati interamente in acciaio, ma si dovrebbe precisare che presentano comunque una certa fragilità se impiegati in maniera sbagliata. Lo scalpello è un attrezzo snello che si caratterizza per il bordo tagliente schiacciato e ben affilato. A sua volta il tagliente può essere piatto oppure stondato (mezzo tondo). Anche lo scalpello può essere collegato a un martello pneumatico per meglio definire i dettagli. Inutile dire che l'efficacia di uno scalpello è direttamente proporzionale all'affilatura del tagliente. Alla stessa stregua della gradina, lo scalpello va impugnato saldamente onde evitare danneggiamenti del filo tagliente.

Per esempio, se impiegato in funzione di leva oppure colpito obliquamente, il bordo può fratturarsi ovvero fuoriuscire dalla sede in cui è installato. Un tipo particolare di scalpello è lo scapezzatore o scapezzino o giandini, tozzo e a tagliente squadrato. Va adoperato nella lavorazione grossolana del marmo, per esempio per staccare grossi pezzi di materiale o per realizzare una superficie irregolare. Non esige particolare abilità manuale in quanto si utilizza semplicemente colpendo con forza dall'alto verso il basso: il tagliente è stato ideato in modo tale da procurare un taglio netto alla superficie del materiale. 

Utensili in widia per la rifinitura e la bocciardatura

La fase di rifinitura può essere agevolata dall'uso delle fresatrici rotative pneumatiche, che possono essere dotate di frese in widia. Attraverso le frese (di varia misura) è possibile curare i dettagli della superficie marmorea. Il lavoro di levigatura prosegue poi con carta abrasiva, lime e raspe. Un tipo particolare di finitura è la bocciardatura, tecnica apprezzata oggi perlopiù per motivi di sicurezza. Già impiegata dai romani sul travertino, la tecnica della bocciardatura conferisce alla superficie del marmo il classico effetto a buccia d'arancia.

Si chiama così per via del nome dato all'attrezzo comunemente impiegato, la bocciarda. Anche qui le punte in acciaio sono state sostituite da quelle in widia e il lavoro manuale è stato affiancato dalla bocciardatura pneumatica. Esistono in commercio bocciarde in widia a testa piramidale, tonda o quadrata. Inoltre le bocciarde in metallo duro possono presentare un gambo normale oppure intercambiambile. Inferiore è il numero delle punte della testa e più grossolana risulta la bocciardatura. 

Attrezzi in widia presenti su Articoli per Marmisti

A disposizione dei nostri utenti (sia online che offline) ci sono i seguenti utensili utili alla lavorazione del marmo per curarne gli aspetti fino alla più minima e particolare rifinitura: